I sistemi di riconoscimento biometrico, come la scansione delle impronte digitali o del volto, sono un modo più sicuro per proteggere la propria identità digitale

Gli hacker attaccano i marker biometrici

Il progetto europeo PIDaaS, sigla che sta per Private IDentity as a Service, lancia la sua proposta per creare un servizio sicuro di autenticazione via mobile basato sul riconoscimento biometrico: scansione di impronte digitali o identificazione del viso o della voce. I dati biometrici sarebbero abbinati all’identità come garanzia di una maggiore affidabilità, garantita dai Biometric Template Protection Schemes .

La novità è l’adozione nel mondo di cellulari e smartphone di questa tecnologia, ancora non diffusa tanto capillarmente. Chi ne potrà beneficiare saranno gli utenti comuni, che potranno controllare interamente le loro informazioni, e i produttori di applicazioni web, che potranno integrare l’autenticazione biometrica nelle loro procedure di accesso.

Coordinato dal CSI-Piemonte, il progetto è co-finanziato dal Programma Quadro per l’innovazione e la competitività dell’Unione Europea e coinvolge altri 8 partner provenienti da 6 paesi: BANTEC, Bdigital e RICOH (Spagna), Fraunhofer IGD (Germania), Università di Kent (Regno Unito), e-Bros (Lituania), TicSalut (Spagna) e Gjøvik University College (Norvegia).

Il prossimo appuntamento con il PIDaaS è il 19 e 20 febbraio 2015 a Torino.