L’azienda, con il portale World Community Grid, sostiene la ricerca sfruttando la potenza di computer messa a disposizione da volontari

IBM

Sfruttare la potenza di calcolo dei computer di tutto il mondo per condensare in poco tempo quello che la ricerca scientifica, altrimenti, potrebbe produrre solo in centinaia o migliaia di anni. Non è fantascienza: si tratta del progetto BOINC, Berkeley Open Infrastructure for Network Computinng, diretto appunto dalla University of California di Berkeley. Tra i sotto-progetti parte di questa famiglia c’è Uncovering Genome Mysteries, ospitato sul World Community Grid di IBM e gestito in collaborazione dall’ dall’UNSW Australia e dall’Oswaldo Cruz Institute brasiliano.

Questo progetto si propone di studiare il patrimonio genetico di milioni di microorganismi, confrontarne le sequenze di proteine e identificarne nuove funzioni. Scoprire nuove interazioni tra batteri e ambiente, infatti, può aiutare a comprendere come si modificano e come si potrebbero sfruttare i loro comportamenti. Ripulire le maree nere dopo uno sversamento di petrolio o produrre bio-carburanti sono solo alcuni degli usi possibili.

Il crowdsourcing è un metodo nobile e gratuito per accelerare queste ricerche. Tramite la piattaforma BOINC, chiunque voglia mettere il suo computer al servizio di svariati progetti di ricerca nel campo della scienze naturali o della medicina, per esempio, può farlo scaricando un piccolo software sul proprio device. Quando il dispositivo non è in attività, parte della sua potenza è convogliata in un computer virtuale centrale, alimentato quindi solo da utenti volontari. Tanta capacità di calcolo accorcia i tempi, altrimenti fantascientifici, necessari per sviluppare progetti come Uncovering Genome Mysteries: qualche mese, a fronte di 40mila anni senza alcuna interruzione se fosse un singolo computer a dover lavorare.