Nel nostro Paese si registra una crescita annuale dell’80% relativo al fatturato legato al video in ambito pubblicitario, un dato decisamente sopra la media europea.

L’advertising è un mercato in crescita in Italia. Parola di Videology, società fondata nel 2007 da Scott Ferber che presenta una delle più grandi piattaforme di video advertising al mondo. A tal proposito abbiamo intervistato José Enrique Rodriguez, Regional Manager Southern Europe della società.

Che cosa è l’advertising oggi?

Oggi si può definire l’advertising come la capacità di raggiungere il giusto consumatore, nel momento e col messaggio più opportuni – indipendentemente dalla modalità di fruizione dei contenuti. 

Quali trend si registrano oggi in tema di advertising?

L’utilizzo dei dati come denominatore comune tra le varie forme di pubblicità è il trend attuale che più caratterizza il settore. C’è poi molta frammentazione nell’ambiente dei media rispetto a cinque anni fa, dovuta alle nuove abitudini dei consumatori e al boom dei device mobile.  In questo scenario si aprono grandi opportunità per i player tecnologici che sanno servire adv personalizzate e creare un messaging efficace verso il segmento di pubblico appropriato.

In un momento di continuo sviluppo di internet come quello in cui stiamo vivendo, quali sono le opportunità per l’advertising?

Dato che sempre più spesso i consumatori utilizzano dispositivi diversi per visualizzare i contenuti senza soluzione di continuità, la grande opportunità è offerta senz’altro dalla pianificazione e l’acquisto di media multi-screen in linea con le esigenze e le abitudini del consumatore. Non a caso, Videology ha stretto un accordo con Nielsen per integrare i dati relativi alla TV nella propria piattaforma, rendendo così più efficace una programmazione che unisca le due piattaforme video – TV e online.

José Enrique Rodríguez Rizzo_Videology_webIl programmatic advertising sta prendendo sempre più piede. Quali saranno i suoi sviluppi?

Paradossalmente quello che ora è il trend del momento nel mondo pubblicitario, in un futuro non troppo lontano sarà la regola al punto che non se ne parlerà più. Sarà il modo standard di operare nel settore, un po’ come è successo per Internet.  Detto questo, crediamo sia importante capirne il significato – l’utilizzo di dati, tecnologie e modelli matematici per automatizzare i processi e migliorare i risultati.

Come evolverà l’advertising, sotto l’influenza dei nuovi trend come il programmatic?

Con riferimento al video advertising— il settore in cui operiamo— i brand continueranno a fare leva sul grande impatto assicurato dai video sui vari device. Dati di IHS prevedono che entro il 2017 nel mercato europeo un terzo dei ricavi pubblicitari verrà generato tramite modello programmatic.

Videology è sbarcata sul mercato italiano da poco più di un anno. Come sta rispondendo il nostro Paese?
Il mercato italiano è particolarmente interessante per noi e lascia intravedere un grande potenziale per il 2014 per via della sua relativa immaturità e della crescente diffusione di Internet mobile. In particolare, la grande penetrazione di smartphone e tablet rende il mercato del mobile video advertising particolarmente promettente.

Registrate qualche trend particolare in Italia rispetto al resto d’Europa?

Ricerche di IHS prevedono per l’Italia una crescita annuale dell’80% relative al fatturato legato al video in ambito pubblicitario, un dato decisamente sopra la media europea. Si tratta di un’opportunità eccezionale per chi, come Videology, fornisce la piattaforma di comunicazione ideale per supportare questa evoluzione.

Quali sono le caratteristiche distintive della vostra piattaforma?

La piattaforma di Videology consente alle aziende e alle loro agenzie di pianificare, servire, gestire e monitorare campagne di video advertising utilizzando funzionalità e specifiche tipiche della TV, beneficiando nel contempo dei livelli elevati di targhetizzazione, ottimizzazione e efficienza tipici del digital media.

Quali saranno i quali modelli di video advertising del futuro?   

TV e video saranno sempre più convergenti e complementari mentre la pianificazione cross-screen diverrà globale. I dati associati ai video digitali potranno essere usati per incrementare le campagne TV raggiungendo gruppi di consumatori specifici in modo granulare. I video online acquisiranno un’importanza crescente erodendo budget televisivo.