Sta per arrivare la batteria al grafene, che allunga la durata dei nostri smartphone e migliora la vita anche ai mobile addicted

Due sono i principali problemi che ogni giorno tediano milioni di utenti di smartphone: la scelta dell’offerta più conveniente e la scarsa durata della batteria. Per ovviare al primo i consumatori si rivolgono sempre più spesso alla Rete, dove è possibile confrontare i migliori abbonamenti con cellulare incluso e scegliere quello più adatto alle proprie esigenze.

Per quanto riguarda la durata della batteria, invece, oltre ai rimedi fai-da-te, come ad esempio abbassare la luminosità del display o svuotare periodicamente la memoria RAM, poco ci resta. Anche in questi casi, però, la tenuta risulta sempre piuttosto scarsa se paragonata all’uso intensivo che ormai si fa quotidianamente dei dispositivi mobili ed è solo dai laboratori del Centro Nazionale delle Ricerche che arrivano risposte rassicuranti.

Una ricerca sui materiali, portata avanti dal CNR in collaborazione con l’Università di Trieste e, in particolar modo, con il professore associato di Fisica Alessandro Baraldi, prospetta, infatti, una serie di scenari interessanti per quanto riguarda l’energia e i dispositivi alimentati a batteria. Questo grazie all’applicazione del grafene, erede del silicio, ai normali accumulatori.

Se in precedenza questo materiale non poteva essere sfruttato al meglio per la sua difficoltà a legarsi con altri metalli senza alterazioni della struttura complessiva, ora, con i progressi delle nanotecnologie, il grafene può essere combinato con l’ossido di alluminio mantenendo tutte le sue caratteristiche.

“Siamo orgogliosi”, osserva Baraldi, “di avere aggiunto un nuovo piccolo tassello al complicato puzzle che, quando completo, consentirà di passare dall’era del silicio all’era del grafene”. Un materiale che, oltre ad essere sottilissimo, è anche un eccezionale conduttore di corrente elettrica a temperatura ambiente, con evidenti vantaggi nella sua applicazione ai dispositivi alimentati a batteria.

La batteria al grafene consente, infatti, agli smartphone di durare più a lungo e, essendo un ottimo conduttore, senza scaldarsi eccessivamente. Il tutto, in una struttura sottilissima che promette monitor e dispositivi sempre più sottili e flessibili. L’utilizzo di questo materiale, quindi, sembra garantire al consumatore continui e fondamentali vantaggi nell’uso quotidiano e intensivo degli smartphone, ormai indispensabili e presenti nelle tasche e nelle borsette di milioni di italiani.