Il Censis pubblica un’indagine sullo stato di salute della scuola italiana nell’ottica della modernità e della digitalizzazione, Internet è ancora poco diffuso

In Italia avere un telefono fisso nelle proprie abitazioni per usufruire dei servizi di navigazione Internet e disporre del traffico voce è una pratica molto diffusa. L’offerta tra cui scegliere è molto ampia e variegata e la promozione migliore va ponderata in relazione ai bisogni specifici di ciascuno di noi (tariffe orarie, minuti gratis verso fissi nazionali e così via). Per trovare rapidamente la soluzione più adeguata senza rinunciare a risparmiare si possono confrontare le offerte Adsl più convenienti, tra quelle delle maggiori compagnie telefoniche italiane.

Una ricerca del Censis resa nota proprio in questi giorni denuncia la scarsa digitalizzazione della scuola italiana. Il Centro Studi sugli Investimenti Sociali ha voluto indagare se le scuole italiane fossero dotate di attrezzature e servizi di rete adeguati a consentire ad alunni e personale scolastico di portare avanti un’esperienza di apprendimento in chiave moderna.

Il dato più rilevante che emerge dall’indagine è che, per l’accesso alla rete Internet nelle strutture scolastiche, l’Italia necessita di 650 milioni di euro l’anno. Si tratta di una bolletta Internet di circa 7,9 euro al mese per ogni studente, o 6,5 euro mensili se i distretti scolastici collaborassero: un impegno economico importante che, spesse volte, i fondi stanziati dal Governo non riescono a sostenere. Il Censis, infatti, denuncia che gran parte delle carenze della scuola italiana ricadono sulle famiglie, da nord a sud si arrivano a sborsare anche centinaia di euro per sopperire alle mancanze della pubblica amministrazione.

Attualmente, per sostenere i bilanci delle scuole sono necessari almeno 2,5 miliardi di euro, di questi il 37,2% è sostenuto dallo Stato, il 29,7% dalle famiglie, il 13% proviene dai fondi europei, il 7,5% dalle casse dei Comuni e il restante 10,3% è erogato da Regioni e Province. Per fornire le scuole italiane delle attrezzature e tecnologie adeguate, secondo il Censis, sarebbero necessari 2,2 miliardi di euro all’anno per i prossimi cinque anni. Di questi fondi il 76% sarebbe da investire negli edifici e il 24% per l’acquisto di attrezzature ed arredi scolastici.

Nonostante il Progetto Scuole nell’ambito del Sistema pubblico di connettività sia stato chiuso nel 2013 e le scuole abbiano assistito all’azzeramento dei contributi il Censis ricordache, secondo gli obiettivi europei del 2020, il 100% della popolazione dovrebbe essere connesso ad almeno 30 Mbps e il 50% ad almeno 100 Mbps.Per raggiungere gli standard internazionali, quindi, è necessario passare ad una didattica più digitalizzata per mezzo di connessioni internet veloci.

In controtendenza con i dati relativi alla digitalizzazione della scuola, segnali positivi provengono dalla gestione virtuosa e proficua dei fondi europei. Tra il 2007 e il 2013 gli istituti e le scuole pubbliche di ogni ordine e grado hanno presentato 102.814 progetti per un valore totale di 3,9 miliardi di euro tra risorse nazionali ed europee. Secondo il Censis, dunque, la scuola italiana si dimostra un ottimo attrattore e utilizzatore delle risorse.