Pubblicato il Regolamento che fissa le regole affinché si arrivi ad un sistema per il riconoscimento reciproco dell’autenticazione e identificazione elettronica tra gli Stati dell’UE

L’Identità Digitale è ora protetta legalmente. Questo grazie alla recente pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea del Regolamento eIDAS 910/2014 del Parlamento Europeo e del Consiglio in materia di identificazione elettronica e servizi fiduciari per le transazioni elettroniche nel mercato interno.

“Si tratta di un primo passo concreto sul percorso di rafforzamento della fiducia nelle transazioni elettroniche in Europa e verso il più ampio obiettivo di consentire a cittadini e imprese dell’Unione di godere dei vantaggi di un mercato unico digitale e di servizi digitali transfrontalieri.” ha spiegato Danilo Cattaneo, Direttore Generale di InfoCert, nonché Presidente del DTCE (Digital Trust And Compliance Europe), l’associazione che supporta il processo di formazione delle norme e degli standard nel settore.

Il Regolamento fissa le regole affinché si arrivi rapidamente a un sistema per il riconoscimento reciproco dell’autenticazione e identificazione elettronica tra gli Stati, fondamentale ad esempio per trasformare in realtà i servizi internazionali in ambito sanitario. Inoltre per la prima volta, introduce a livello europeo le regole per i ‘trust services’, quali creazione e verifica di marche temporali,  Posta Elettronica Certificata o creazione e validazione dei certificati di autenticazione dei siti web che, conformi al regolamento e riconoscibili anche con uno specifico marchio, potranno essere offerti liberamente all’interno del mercato unico.

“Il Regolamento è direttamente applicabile negli Stati membri, senza atti di recepimento, come invece accade per le direttive europee. Grazie ad esso sarà possibile dematerializzare a norma di legge con regole identiche in tutta la UE: una grande opportunità per le tante aziende italiane che ritengono l’esportazione un mezzo fondamentale per la loro crescita, ancor di più nell’attuale momento storico di difficoltà per il nostro Paese.
Appare però chiaro che all’azione normativa delle istituzioni, europee o nazionali che siano, e alle aspettative delle imprese deve corrispondere la capacità degli operatori del settore ICT di progettare e sviluppare soluzioni ad alto valore tecnologico e di reale utilità per le parti coinvolte. In pratica, soluzioni di dematerializzazione che ‘materializzino’ benefici tangibili per tutti. E’ quello che ha fatto e sta facendo InfoCert, con attività di ricerca, sviluppo ed erogazione di soluzioni orientate costantemente ai cittadini e alle aziende” continua Cattaneo.

In questo senso, l’impegno di InfoCert si sostanzia anche in attività di R&D all’avanguardia, di cui un esempio è dato da “ProCIDA” (Project for Certified Identity in the Digital Agenda) in cui InfoCert sta da tempo investendo come capofila di una rete di imprese e rappresentanti del mondo accademico. Il progetto dall’esigenza di rendere disponibile una nuova generazione di servizi basati su meccanismi innovativi per l’identificazione degli utenti con il fine di promuovere la cooperazione digitale tra PA e cittadini, Organizzazioni ed individui.

L’obiettivo di ProCIDA è, quindi, l’erogazione di una piattaforma unica di identity service management, conforme ai requisiti SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) e al Regolamento eIDAS appena pubblicato nella sua forma definitiva, per la gestione di identità ed attributi, e l’erogazione dei servizi ad essi associati.