HP ha scoperto che nel 70% de casi i dispositivi connessi sono vulnerabili agli attacchi informatici. Bisogna subito correre ai ripari

Sette dispositivi su dieci connessi all’Internet of Things sono facilmente violabili dai cyber criminali. A lanciare l’allarme è HP che, testando dieci dispositivi connessi ad internet (tv, webcam, termostati…), ha scoperto come nell’80% dei casi il dispositivo non richiede una password sufficientemente complessa, otto su dieci memorizzano almeno un dato sensibile per la privacy, il 70% non cripta i dati scambiati sul web e il 60% hanno interfacce poco sicure.

Si tratta di dati certamente preoccupanti se si considera che entro il 2020 sono stati stimati da Gartner 26 miliardi di dispositivi connessi.

“Internet delle cose unirà una serie infinita di oggetti e sistemi, ma presenta anche una serie di sfide nella difesa da attacchi. – ha avvisato Mike Armstead, vicepresidente di Fortify, divisione di HP che ha condotto lo studio –  Con l’aumento dei dispositivi connessi è importantissimo focalizzarsi sulla sicurezza fin dal principio per evitare di esporre gli utenti a pericoli”.