Allettanti email invitano gli utenti a investire in società dalle ottime prospettive. Le azioni acquistate sono in realtà carta straccia

All’interno dei flussi e-mail globali spediti nello scorso mese di aprile, gli esperti di Kaspersky hanno osservato il propagarsi di una nuova ondata di una particolare forma di spam, abitualmente conosciuta come “pump and dump” – tradotta letteralmente in “pompa e sgonfia”- con riferimento al valore progressivamente assegnato, in maniera artificiale, ai titoli azionari oggetto di speculazione.

Gli autori di tali mailing di massa sono soliti inviare, ai destinatari dei messaggi di posta, allettanti e-mail attraverso le quali viene offerta la “ghiotta” opportunità di poter acquistare, ad un prezzo estremamente contenuto, le azioni di qualche società; il valore di tali azioni, secondo le mirabolanti promesse fatte dagli spammer, sarebbe poi inevitabilmente destinato a crescere in maniera sensibile, entro breve tempo.

Ne consegue che la domanda relativa alle azioni della società di volta in volta oggetto di speculazione cresce rapidamente, in modo vertiginoso; il prezzo dei titoli azionari in causa – inizialmente a bassa capitalizzazione – lievita pertanto in maniera artificiale, raggiungendo vette particolarmente elevate. E’ esattamente a questo punto che i truffatori della Rete iniziano ad effettuare la vendita dei titoli in loro possesso, precedentemente acquisiti. In tal modo, ovviamente, il prezzo delle azioni in questione scende con altrettanto notevole rapidità, mentre gli investitori, subdolamente raggirati dai malintenzionati, si ritrovano ben presto, nelle loro mani, titoli azionari quasi equivalenti a carta straccia, perdendo di fatto le somme di denaro, più o meno cospicue, investite in precedenza.

In genere, per mettere in pratica tale schema fraudolento, i truffatori scelgono società poco conosciute, i cui titoli vengono di solito scambiati nell’ambito di mercati azionari di secondo piano. In aprile, le speculazioni finanziarie messe in atto dai malfattori della Rete si sono concentrate in particolar modo su Rich Pharmaceuticals (RCHA), società farmaceutica statunitense.

Le campagne di spam riconducibili alla tipologia “pump and dump”, rilevate nel periodo analizzato, sono state condotte a nome di varie società fornitrici di servizi nel settore degli investimenti finanziari, specializzate nella vendita di titoli azionari a potenziali investitori. Nel tentativo di conferire a tali messaggi un aspetto di legittimità ed attendibilità, i truffatori si sono avvalsi del logo societario di compagnie realmente esistenti, inserendo il nominativo delle società prese di mira direttamente nel campo <From>, riservato al mittente dell’e-mail, nonostante gli indirizzi di posta elettronica introdotti in tale campo non risultassero poi per nulla simili a quelli ufficiali. Per cercare di eludere o perlomeno complicare le abituali operazioni di rilevamento compiute dai filtri antispam, nell’occasione gli spammer hanno fatto ricorso a particolari elaborazioni grafiche, immettendo ugualmente del testo “spazzatura” nella parte finale del messaggio.

Attenzione pertanto a questo tipo di minacce.