Il 37% dei budget legati alla tecnologia non vengono controllati dai reparti IT, il 79% dei dirigenti C-Level ritiene di poter prendere decisioni più immediate senza il coinvolgimento dell’IT

I budget di tecnologia e i processi decisionali sono sempre meno di competenza dei reparti IT i quali, in questo momento, stanno ricoprendo nuovi ruoli all’interno delle aziende. Il 37% della spesa tecnologica viene infatti effettuata al di fuori dei reparti IT, poiché la maggior parte dei dirigenti d’azienda – il 79% dei manager C-Level, in Italia l’85% – ritiene di poter prendere decisioni migliori e più velocemente se l’IT non viene coinvolto. Ciò significa che più di un terzo degli acquisti tecnologici complessivi di una società sono effettuati da persone che non riportano al CIO. È questo quanto emerso da una recente ricerca condotta da Avanade e che ha coinvolto 1.003 aziende e altrettanti responsabili IT.

L’IT svolge quindi un ruolo sempre più consulenziale nei confronti degli stakeholder interni e dei partner esterni. L’83% degli intervistati afferma infatti di essere d’accordo nel far interfacciare direttamente il personale IT con importanti clienti e partner in qualità di consulenti e l’Italia è in linea con questo dato con una percentuale pari all’86%, mentre il 66% (70% in Italia) delle aziende dichiara di avere intenzione di impiegare il personale IT come consulente aziendale entro i prossimi dodici mesi.

Con questa ridistribuzione dei budget e la conseguente perdita di controllo si nota come stia prendendo sempre più piede un nuovo modello di “services broker” per l’IT. Questo modello prevede che lo staff IT si consulti con le diverse aree aziendali per comprendere meglio le loro necessità e obiettivi, così da identificare quei servizi IT interni, esterni o disponibili attraverso partner, in grado di rispondere a queste esigenze. Oltre un terzo dei reparti IT aziendali (il 35%) oggi opera con questa modalità. La ricerca evidenzia che nelle aziende con reparti IT così strutturati, il 58% manifesta l’intenzione di estendere il ruolo dell’IT come services broker nei prossimi 12 mesi, il 74% in Italia. Inoltre, il 68% (74% in Italia) delle aziende afferma che il proprio reparto IT contribuisce in misura maggiore al raggiungimento degli obiettivi di business rispetto a tre anni fa.

Nonostante questi cambiamenti, il tempo dedicato alla gestione dei vecchi sistemi di legacy continua a occupare l’agenda del personale IT – il 36% del tempo del personale IT viene speso per la gestione e la manutenzione di sistemi legacy. Questo porta a una situazione cosiddetta “IT a due velocità”, in cui il personale IT deve occuparsi dell’assistenza ai sistemi legacy e al contempo garantire un’innovazione costante per far fronte alla concorrenza.

Il ribaltamento del controllo sulle decisioni in materia di tecnologia e budget ha creato una vera e propria tensione tra l’area IT e i decisori aziendali, pertanto è necessario che l’IT ripensi al proprio approccio, acquisendo nuove abilità per accrescere la propria influenza“, ha detto Anna Di Silverio, Amministratore Delegato di Avanade Italy “Le aziende lungimiranti stanno posizionando il personale IT in un ruolo più consulenziale e, rispetto al passato, ne riscontrano un maggiore contributo nella realizzazione degli obiettivi e nel miglioramento dei risultati di business.”