A causa di costi elevati e migrazione complessa, numerosi istituti avrebbe deciso di abbandonare Windows per affidarsi a Linux

Sicureza banke

La “fine” di Windows Xp è sicuramente uno degli argomenti più discussi delle ultime settimane: c’è chi ha aggiornato il proprio parco macchine con sistemi operativi più moderni (come ad esempio Windows 7 e 8), chi, nonostante i rischi, non è intenzionato ad effettuare l’upgrade e chi ha invece deciso di abbracciare soluzioni open source. Caso particolare è senza dubbio l’accordo milionario firmato con Microsoft dalle cinque più grandi banche del Regno Unito (loyds Banking Group, Royal Bank of Scotland, HSBC, Barclays e Santander UK) per ottenere supporto anche per i prossimi tre anni, in attesa di completare il processo di migrazione a Windows 7.

Considerati i costi molto ingenti, non tutti gli istituti finanziari hanno però effettuato la medesima scelta delle “5 inglesi” ma, al contrario, hanno deciso di affidarsi a Linux per i loro ATM. La conferma arriva da David Tente, executive director della ATM Industry Association (ATMIA), secondo cui la scelta di una soluzione alternativa a Windows deriverebbe anche dalla volontà di molti istituti di voler sincronizzare i cicli di aggiornamento hardware e software. Attualmente, invece, il controllo degli upgrade è praticamente nelle mani di Microsoft.

Lo switch off di XP rappresenta una questione molto rilevante perché è in ballo la sicurezza degli utenti: in tutto il mondo sono istallati 2,2 milioni di Automated Teller Machine, il 95% dei quali esegue proprio Windows XP. Come si può vedere dal comportamento delle “5 inglesi”, la migrazione non è ancora stata ultimata da molte banche, poiché rappresenta un processo lungo e costoso. Si stima, ad esempio, che in America oltre il 60% dei 400.000 ATM utilizzerà ancora Windows XP dopo l’8 aprile. Ed è per questa ragione che il Payment Card Industry Security Standards Council (PCI SSC), responsabile della supervisione del rispetto degli standard di sicurezza, ha stabilito l’obbligatorietà dell’aggiornamento. Ma poiché l’installazione di Windows 7 necessità anche un upgrade hardware, alcuni istituti finanziari avrebbero deciso di affidarsi a Linux, in quanto compatibile anche con i vecchi ATM.

Linux non presenta infatti costi di licenza, ed essendo una piattaforma aperta, offre anche una sicurezza maggiore rispetto a Windows.