GE annuncia i vincitori del concorso per riprogettare i supporti dei motori dei jet con stampa 3D. Al settimo posto l’italiano Andreas Anedda, studente del Politecnico di Milano

Stampa 3D: a che punto è l'industria italiana?

General Electric ha annunciato i vincitori del ‘3D Printing Design Quest’, il concorso che ha lanciato in rete un’appassionante sfida tecnologica: riprogettare i supporti dei motori dei jet avvalendosi della stampa 3D.
Il primo premio di 7 mila dollari in contanti è stato assegnato a M Arie Kurniawan, di Salatiga, Indonesia. Al settimo posto si è classificato l’italiano Andreas Anedda, studente del Politecnico di Milano.

M Arie Kurniawan

I dieci migliori progetti sono stati realizzati grazie alla tecnologia dell’additive manufacturing presso lo stabilimento di GE Aviation a Cincinnati, il centro specializzato nello sviluppo di questi nuovi processi. I lavori sono stati poi sottoposti a rigorosi test di carico presso il Global Research Center di GE di Niskayuna. Il collaudo ha verificato la capacità effettiva dei progetti di soddisfare i più severi criteri di selezione, in termini di qualità del prodotto e performance.
I supporti di carico svolgono una funzione di fondamentale importanza nel corretto funzionamento del motore del jet: durante le manovre di dispiegamento del velivolo, infatti, dovranno sostenere il peso senza rompersi o piegarsi.

Andreas Anedda

Il 3D Printing Design Quest, lanciato lo scorso mese da GE e GrabCAD, in collaborazione con gli esperti di strategie digitali di Undercurrent, ha riscosso ampio successo: attraverso la community di GrabCAD, nel mondo hanno partecipato circa 700 progettisti, provenienti da 56 diversi paesi.

 Steve Liguori, Executive Director della divisione Global Innovation di GE, ha dichiarato: “In GE crediamo che l’innovazione possa nascere dagli spunti più disparati. Il concorso è stato possibile grazie all’inventiva della Community di GrabCAD che ha permesso di creare, in risposta alle sfide del futuro, nuove soluzioni tecnologiche che sfruttano appieno l’additive manufacturing. Grazie alle competenze maturate nel campo dell’open innovation, possiamo contribuire ad allargare la community di progettisti, ingegneri, scienziati dei materiali e tecnici esperti, e ridefinire al contempo il settore, con risultati concreti”.