Solo l’11,3% dei lavoratori autonomi può attivare una connessione internet a 100 Mega con la fibra ottica. In Italia mancano le infrastrutture.

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Per i lavoratori autonomi con partita Iva la connessione internet è uno strumento fondamentale per diverse esigenze e in particolare per mantenere i contatti coi clienti.

A questo scopo, molti di loro si impegnano, grazie anche all’aiuto di comparatori online, nel confronto delle più convenienti tariffe Telecom Italia, Tiscali o anche Infostrada, per individuare il piano tariffario utile a coprire le esigenze legate alle chiamate, ma anche all’accesso ad internet.

Purtroppo in Italia, però, la maggior parte degli utenti business non può accedere a una connessione veloce di 100 Mbps con la fibra ottica e deve accontentarsi di un collegamento con adsl o fibra a soli 20 Mega che, ovviamente, consente prestazioni ridotte.

Il problema riguarda principalmente la mancanza di infrastrutture per avere la connessione adsl internet o fibra ottica a 100 Mbps,  e costituisce un handicap importante per i titolari di partita Iva limitandone la competitività sul mercato del lavoro.

Secondo i dati dell’ultimo studio dell’Osservatorio SuperMoney infatti ben l’82,6% di loro sceglie una linea con velocità di 20 Mbps e non tanto per i costi elevati della fibra a 100 Mbps, quanto per la scarsa diffusione delle infrastrutture sul territorio italiano. Lo studio basa i suoi dati su un campione di circa 10 mila richieste di comparazione pervenute al sito fra gennaio e ottobre 2013.

La verità è che molti lavoratori italiani vorrebbero attivare una linea internet con fibra ottica a 100 Mega, per una connessione superveloce, ma nella maggior parte delle regioni questo servizio non è disponibile e solo l’11,3% degli utenti business può permettersela. A fronte di questo dato, come detto, la maggioranza dei lavoratori attiva una linea a 20 Mbps, ma addirittura rimangono alcuni clienti che devono accontentarsi di velocità di connessione ancora inferiori, a 10 Mbps (l’1,7% del campione) o a 7 Mbps (3,9%).

Il problema principale è sostanzialmente la mancanza di adeguate infrastrutture: in Italia, infatti, la fibra ottica al momento è presente solo in poche città, grazie soprattutto al servizio offerto da Fastweb. La connessione internet a 100 Mega di velocità, però, è prerogativa solamente di Milano e vi si può accedere stipulando un contratto con gestori come Telecom Italia, Infostrada o Vodafone.

Come si può pensare di rilanciare l’attività delle imprese italiane se queste non possono contare neanche sull’infrastruttura necessaria per lavorare nel contesto del 2013? – chiede Andrea Manfredi, Amministratore Delegato di SuperMoney – Digitalizzazione, cloud, e-commerce: il modo di fare impresa non è più quello di una volta. Per restare competitivi a livello nazionale e internazionale bisogna sfruttare al massimo le potenzialità di internet: senza banda larga è impossibile, operatori e istituzioni non possono non tenerne conto“.