Le aziende italiane sentono sempre di più l’esigenza di avere una connessione internet veloce ed efficiente, ma solo pochi posso permettersi questa opportunità.

velocità internet

Solitamente consideriamo l’esigenza di disporre di una buona connessione relativamente a quelle che sono le nostre abitudini domestiche, trascurando il fatto che l’accesso ad internet è ormai un requisito indispensabile per il buon funzionamento di un’azienda e per lo svolgimento fruttuoso del lavoro di un libero professionista.

Anche nel contesto più articolato dell’ambito lavorativo è necessario mettere a confronto le diverse tariffe Fastweb, Telecom Italia e di altri operatori per individuare la proposta che risponda nel modo più congruo alle esigenze dei richiedenti, i quali potrebbero inoltre esigere una connessione superveloce.

L’Osservatorio del portale di comparazione SuperMoney, unico nel settore ad essere accreditato dall’Agcom, ha studiato le richieste di confronto delle tariffe internet adsl pervenute sul suo sito tra gennaio e ottobre 2013, analizzando un campione di circa 10mila utenti.

Da questa ricerca emerge che ben l’82,6% degli utenti che hanno una partita Iva scelgono di attivare una linea adsl oppure a fibra ottica con una velocità di 20 Mbps. Questa scelta, però, non è frutto di una decisione libera e consapevole, ma è un’opzione obbligata: infatti nella maggior parte delle città italiane, quella dei 20 Mbps è la massima velocità disponibile per navigare in internet.

Per le aziende italiane questa situazione rappresenta un grave impedimento sia al pieno sviluppo delle loro potenzialità sia a livello economico. Il mondo del lavoro è infatti in pieno fermento ed evoluzione. Gli strumenti stanno decisamente cambiando: se fino qualche tempo fa un pc con una qualunque connessione ad internet era più che sufficiente, oggi non è più così. Tra cloud, e-commerce e digitalizzazione le imprese italiane hanno bisogno di un sistema di infrastrutture che garantisca una connessione davvero veloce ed efficiente.

Purtroppo in Italia si deve fare in conti con il digital divide, ossia quel divario, apparentemente incolmabile, tra le zone servite da una connessione internet rapida e quelle che invece rimangono arretrate e non hanno la possibilità di lavorare alle stesse condizioni delle prime. Infatti in alcune regioni la velocità massima raggiungibile è anche inferiore ai 20 Mbps: l’1,7% del campione è costretto a scegliere una connessione a 10 Mbps e il 3,9/ addirittura ha disponibile solo la linea a 7 Mbps.

Solamente l’11,3% degli utenti presi in considerazione ha la possibilità di accedere alla connessione internet ultra-veloce, supportata dalla fibra ottica a 100Mbps, un sogno ancora irraggiungibile per le molte aziende ubicate nelle molte città non ancora servite da questa linea.

L’operatore che attualmente offre maggiori possibilità in questo senso è Fastweb: le città per le quali offre la linea ultra-veloce sono Milano, Roma, Torino, Genova, Bologna, Napoli, Bari, Ancona, Como, Padova, Pescara, Reggio Emilia e Palermo. Milano comunque è la città che usufruisce a meglio di questo servizio, in quanto, come già detto in precedenza, qui anche Telecom Italia, Vodafone e Infostrada offrono contratti con la possibilità di navigare con linea a fibra ottica di 100Mbps.

Andrea Manfredi, Amministratore Delegato di SuperMoney, ha commentato questi risultati: “Come si può pensare di rilanciare l’attività delle imprese italiane se queste non possono contare neanche sull’infrastruttura necessaria per lavorare nel contesto del 2013? Per restare competitivi a livello nazionale e internazionale bisogna sfruttare al massimo le potenzialità di internet: senza banda larga è impossibile, operatori e istituzioni non possono non tenerne conto“.

Si auspica quindi che le autorità e gli operatori telefonici si adoperino per colmare questo divario tecnologico tra le regioni italiane, che penalizza l’economia dell’intero Paese. Una linea di connessione veloce è infatti un presupposto indispensabile per lo sviluppo economico, ma anche sociale, e l’unica via per rendere il nostro un Paese competitivo a livello internazionale.