Spiragli nell’ultima parte dell’anno ma il trend resterà comunque negativo

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Il mercato ICT è ancora in calo nel secondo trimestre del 2013 rispetto all’analogo periodo dello scorso anno, con una percentuale di decrescita del -2,5%. È questo quanto emerso dal Report SIRMI riguardante l’andamento del mercato della Digital Technology. In particolare il volume totale della Spesa End User si attesta nel secondo trimestre a 13,9 miliardi di euro rispetto ai 14,4 dello stesso periodo nel 2012.
Come si può facilmente osservare dalla tabella sottostante sia hardware (-4%), servizi di sviluppo (-3,4%) che i servizi di gestione (-2,5%) hanno evidenziato significativi ribassi con la sola eccezione del comparto software che guadagna un misero +0,3%. Il tasso di decrescita più elevato è stato registrato per gli hardware e questo risultato sarebbe ancora più negativo se non si considerasse la grande spinta dei tablet avvenuta nell’ultimo periodo.

Anche in riferimento al mercato delle TLC, SIRMI indica un secondo trimestre 2013 in calo con una riduzione del -2,4%. Maggiormente penalizzata risulta essere la componente fissa, che decresce del -2,8% rispetto al pari trimestre dell’anno precedente. Risultati negativi provengono inoltre dalla componente mobile che denota una riduzione del -2,2%.

Lo stato di salute del settore ICT non è di certo buono ma per fortuna ci sono anche alcune buone notizie. Per quanto riguarda le stime sull’intero anno 2013 infatti, SIRMI prevede un leggero miglioramento nonostante si stimi un trend ancora negativo: la chiusura di fine anno è infatti prevista in calo del -2,1% rispetto all’anno precedente, ma in crescita rispetto alla variazione anno su anno del 2012 sul 2011 che si è attestata al -3,5%. Questo possibile spiraglio, come già accennato precedentemente, è dovuto alla presenza di segmenti nel mercato ad elevata crescita come quello dei tablet nel segmento PC e del Cloud Computing nel segmento dei servizi di gestione. Basta infatti solamente notare che il Cloud ha generato nel 2012 706 milioni di euro e nell’anno in corso si presume possa raggiungere quota 835 milioni di euro, con un incremento del +18,2%.

Ma il rallentamento dell’ICT deriva esclusivamente dalla crisi economica?
Sicuramente la situazione economica che stiamo attraversando ha avuto un impatto significativo sul potere d’acquisto e di investimento da parte di imprese e cittadini ma bisogna anche considerare che le aziende hanno modificato le loro richieste ai fornitori IT, spostando l’attenzione dai Processi di Business alle Persone, dalla gestione ottimizzata delle infrastrutture ICT al Valore generato dall’Uso delle stesse. Le imprese intendono infatti avvalersi di tecnologie che possano permettere ai loro utenti di essere più veloci, di “fare meglio” e “in modo nuovo”, modificando profondamente il mercato.
In più, a fronte dei cambiamenti in atto nelle Imprese Utenti, gli Operatori sono oggi impegnati nella ridefinizione del loro modello di business, per colmare il gap che si sta formando tra domanda e offerta. I fornitori più accorti hanno invece riformulato o pensano di riformulare il portafoglio d’offerta partendo da ciò di cui i Clienti hanno realmente bisogno e per cui sono disposti a definire nuovi modelli e processi di fruizione dell’IT: è su questo infatti che i Clienti sono disposti a spendere e ad investire.