Dispositivi Android e computer infettati da malware inviati della società investigativa

Dopo il recente scandalo Datagate, secondo il Wall Street Journal, l’FBI potrebbe avere il libero accesso ai microfoni di tutti i terminali Android oltre che dei computer portatili.

In base, infatti, alle dichiarazioni di un ex ufficiale statunitense, rimasto comunque anonimo, la società investiva americana avrebbe addirittura la possibilità di registrare da remoto le conversazioni telefoniche.
In particolare, come veri e propri hacker, un gruppo di funzionari dell’FBI può entrare deliberatamente all’interno dei sistemi informatici utilizzando software di sorveglianza personalizzati o di terze parti, acquistato da compagnie private. Gli ignari utenti, accedendo a un documento fittizio o selezionando un collegamento ipertestuale, scaricano il software (che si comporta come un malware) che consente all’FBI di controllare interamente da remoto il device sul quale si è installato.

Sebbene la notizia non sia stata confermata dall’FBI, è lecito comunque sostenere la veridicità dello scoop, poiché già nel 2002 la società investigativa era stata in grado di tenere sotto controllo il sistema di chiamate d’emergenza dei veicoli utilizzati da alcuni criminali sospetti. In questo caso le conversazioni private di milioni di utenti potrebbero essere ascoltate dalle orecchie dell’FBI.

Rimaniamo in attesa di aggiornamenti, e di un molto probabile caos mediatico.