Una ricerca di GFI Software rivela che un terzo delle aziende non effettua backup regolari

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Nonostante sia ormai entrato a far parte del sapere comune che effettuare backup regolari è una regola molto imporante per preservare la sicurezza dei dati e incrementare i ricavi, le aziende sembrano essere insensibili a questo richiamo e continuano a sottovalutare la necessità di questa operazione.

Secondo una ricerca condotta da Opinion Matters per conto di GFI Software, le Piccole e Medie Imprese, infatti, non effettuano regolari backup, rischiando di perdere dati fondamentali per il business.

La ricerca, indipendente ed anonima, si è svolta intervistando un campione di 200 responsabili IT di aziende statunitensi con meno di 150 dipendenti e fotografando le loro abitudini di backup, inclusa la gestione, la frequenza e la velocità di salvataggio dei dati ed eventuali conseguenze dei mancati backup.

Un backup giornaliero è fondamentale per prevenire la perdita dei dati, ma oltre il 53 % delle aziende intervistate ha dichiarato di non effettuarlo.

Un terzo degli intervistati (32 %) non svolge backup giornalieri perchè ritiene che sia un modo poco efficiente di utilizzare il tempo e a conferma di questo il 23 % dei responsabili IT ha dichiarato che non è necessatio un backup frequente dei dati e che “non ci sono tanti dati da salvare”.

In netto contrasto, un 10 % afferma invece di dover gestire una quantità eccessiva di dati e di non condurre, di conseguenza, procedure giornaliere di backup.

Altri hanno dichiarato di non effettuare backup tutti i giorni perchè hanno poche risorse a disposizione, tecnologie inadeguate o spazio di storage insufficiente per la mole di dati da trattare. Il 75 % di coloro che lavorano in aziende con 50 – 99 dipendenti ha addirittura dichiarato che il backup giornaliero è dannoso per la produttività aziendale.

A proposito delle modalità attraverso le quali si potrebbero migliorare le procedure di backup, la metà degli intervistati ha indicato la velocità, dichiarando che il loro desiderio è quello di avere procedure più rapide ed efficienti. Altri elementi considerati fondamentali sono: la sicurezza (14 %), l’affidabilità (5 %) e la gestione in outsourcing dei processi di backup (6 %).

Per quanto riguarda la sfera del Cloud, i due terzi delle aziende non effettua backup , ma si affida a soluzioni on-permise o virtualizzate. Alcuni tra gli intervistati si sono dichiarati preoccupati per i costi, la sicurezza e l’affidabilità delle procedure di backup nel Cloud, mentre altri hanno detto di volere avere un controllo totale sul salvataggio dei dati, anche se stanno considerando le varie possibilità. Un’azienda su dieci utilizza un approccio misto, dove le procedure di backup nel Cloud vengono accompagnate anche da un backup fisico, per evitare i rischi di un’interruzione di rete.

Per proteggere i loro dati più importanti le aziende devono testare regolarmente le soluzioni di backup per garantire che esse funzionino in modo appropriato, ma il 32 % dei responsabili IT ha dichiarato di non effettuare questi controlli.

Quello che emerge dalla ricerca è che oltre ad un efficace backup dei dati è parimenti importante riuscire a recuperare i dati in caso di necessità, pena una perdita di fatturato e di documenti che impatta negativamente sul business: nonostante solo il 6 % degli intervistati abbia questa esigenza giornaliera, un intervistato su cinque ha dichiarato di dover recuperare i dati almeno una volta alla settimana. Inoltre, il 74 % dei responsabili IT ha dichiarato di dover recuperare i dati aziendali almeno una volta ogni sei mesi.